Robin Letta Hood

Gli italiani cosa hanno fatto di così orrendo alla sinistra per meritarsi tutto questo rancore? Possibile che dopo un cataclisma mondiale, sulle macerie ancora fumanti di questa pandemia, ci sia qualcuno che per rilanciare il proprio partito parli solo di voto ai sedicenni, di ddl Zan, di ius soli e, udite udite, di inasprimento delle tasse? L’ex ministro Pd Provenzano ha detto: “Tassare l’1% più ricco non è prendere: è restituire alla società” Come  nella fitta vegetazione della foresta di Sherwood qualcuno, Robin (Letta) Hood, propone di assaltare i convogli dei ricchi per donare ai poveri. Peccato che i ricchi sarebbero gli eredi di altri ricchi morti che dovrebbero sborsare, non sotto la minaccia di arco e frecce, ma dopo una bastonata fiscale, ingenti tasse di successione a favore di diciottenni, almeno si spera meno abbienti. Le domande da porsi sarebbero troppe, ma ne sintetizzo solo alcune. Perché tassare forzosamente qualcuno solo perché eredita un patrimonio? Cosa ha fatto di male chi può definirsi abbiente? Essere facoltosi o almeno benestanti, secondo Robin (Letta), dovrebbe integrare un senso di colpa che per essere espiato necessiterebbe di un alleggerimento del proprio patrimonio? Ma il comunismo non era fallito in tutto il mondo? I temi trattati dalla sinistra di questo paese corrispondono alle necessità reali delle persone dopo la pandemia?
C’è un paese con l’economia in ginocchio e milioni di uomini e donne che hanno perso la propria attività a causa delle chiusure per il Covid e si cerca di foraggiare i diciottenni, non si sa con che scopo. Vabbè che le promesse di assistenzialismo sono la panacea di tutti i partiti in crisi di identità e di consensi, (vedi il M5S con il reddito di cittadinanza) ma foraggiare neo maggiorenni squattrinati, senza neanche essere stati in grado di assistere commerciati, artigiani, professionisti, piccoli imprenditori, ormai alla fame con il governo Pd/5 stelle è extraterrestre. Dalla lontana galassia dei salotti romani della sinistra di alto bordo sembra che le parole d’ordine siano: “Tassiamo i ricchi per dare cornetti alla crema ai poveri!” “W la necrofiscalità!” e soprattutto “Siate lunari compagni!”

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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