Donne o quote?

Gianni C(K)uperlo “Ministero della sovranità alimentare per dire no al sushi e sì al tonno di Gubbio.

Laura Boldrini: “Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare…che vuol dire? Metteranno fuori legge l’ananas?  Ministero delle pari opportunità insieme a famiglia e natalità: siamo a Roma o a Varsavia? È il #governo della destra retrograda, autarchica e un po’ grottesca.#opposizione

Carlo Cottarelli: “Ieri sera cena a Jesolo con baccalà alla vicentina. Sorge dubbio drammatico: trattasi di alimento sovrano/nazionale? Ricetta veneta, non c’è dubbio, ma il merluzzo viene dai mari del Nord. Che fare? Mangiare? Non mangiare? Urge chiarimento. Presenterò interrogazione parlamentare.”

Dove è finita la supremazia etico/culturale della sinistra? Per fare una buona satira devono esserci due elementi: i potenti e la sagacia dei giullari. Dalle dichiarazioni social di cui sopra sembrano rimasti solo gli ultimi, spogliati anche della sagacia che contraddistingue l’ironia dei grandi sbertucciatori del potere. La quota politica di questa sinistra si esaurisce tutta qui, nelle patetiche battute sui nuovi nomi dei ministeri, facendo apparire Calenda e Renzi veri giganti parlamentari. Marcello Veneziani in un suo illuminante articolo afferma che, se la sinistra è antipatica, se non è popolare, è perché è boriosa e suprematista, non ammette margini di mediazione e non riconosce legittimità a chi la pensa diversamente. Il mare di pretesti pregiudiziali verso questo nuovo esecutivo ne è l’ennesima e prevedibile conferma. Nulla, se non i nomi dei Ministri, è stato ancora detto e niente è stato fatto, ma già parte il tifo ultras avverso, da torcida malmostosa. Gianni Letta definisce “pessima” la squadra dei ministri fresca fresca di giuramento, senza ancora una dichiarazione di merito da parte di costoro. Nel frattempo si moltiplicano gesti come manichini impiccati, stelle a cinque punte con minacce di morte sui muri e contemporaneamente risuona assordante il silenzio compiacente del mondo radical chic che chiama reazionario chi non ha ancora avuto il tempo di aprire bocca e governare. Per la prima volta in Italia una donna è Presidente del Consiglio dei Ministri, ma tutto ciò suscita a sinistra solo un trisma di gelosia sulle facce truccate delle parlamentari della gauche au caviar. Dalla Boldrini alla Boschi, alla Cirinnà non un plauso per una meritata vittoria elettorale di una donna in carne e ossa, con meriti mostrati sul campo, a differenza di una quota rosa astratta come nelle riserve indiane, pensata e voluta dalle sinistre pseudo femministe che hanno solo e sempre piazzato uomini ai loro vertici e ai vertici del paese. Allora, dov’è finita quella, sì grottesca, cultura dei giusti di cui sopra? Beh, tra ananas, sushi e baccalà alla vicentina la peristalsi gastrica si complica. Suggerirei un italianissimo chinotto gassato per ristabilire l’equilibrio digestivo…

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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