Quarto Stato. Sinistra e procurato allarme

Sta girando sui social questa immagine:

Quarto Stato

Quando mi sono imbattuto in questa foto ho osservato le facce giulive degli attori travestiti da medici e infermieri. Sembravano divertirsi un mondo dopo aver letto la battuta che coabita con loro. Il pregio dell’ironia è che con poche parole riesce ad attivare un ragionamento, anche se per pochi istanti, suscitando un sorriso. Pochi giorni fa un articolo sul Il Foglio analizzava la cialtroneria dello scontro in atto tra “umanitarismi” e “razzismi”, parafrasando Bennato con: una penisola che non c’è. I media nazionali esasperano la rivalità da tifo ultras tra chi sbraita oscenità sul tema immigrazione e chi dall’alto del proprio primato culturale ed etico (entrambi autoattribuiti) li deride liquidando chiunque non sia allineato con la morale del solito politically correct come razzista. Nel mezzo ci sono quelli che l’immagine definisce come “falliti”. Sarebbero anche la maggioranza schiacciante, che Giuseppe Pellizza da Volpedo ha immortalato nel suo celebre dipinto “Il Quarto Stato”. Solo che i tempi sono cambiati e i braccianti affamati accompagnati da mogli e torve di figli in stato di indigenza si sono trasformati nella massa critica del ceto medio dei nostri giorni: impiegati, separati, divorziati, precari, pensionati, studenti, cassaintegrati e, udite udite, stranieri ormai completamente integrati nel nostro tessuto sociale da generazioni. Il fatto è che solo per gli “intellettuali organici” alla rivoluzione (…che nella realtà non vogliono e non hanno mai voluto davvero) i tempi non sono cambiati. Agli albori del socialismo essi erano già funzionali solo a se stessi e al proprio ego smisurato. Lo sono ancora oggi, anche se con grande fatica. Il proprio primato morale e culturale è stato ed è ancora un geniale pretesto: agitare la coscienza delle masse tenendole però immobili, promuovendo utopie fantascientifiche e propagandando realtà irreali precostruite. Tacciare il Paese e i propri disagi come razzista è falso, ma anche utile. Tiene alta la presunta supremazia etica Della sinistra creando nemici inesistenti. I problemi reali vengono mascherati dai gridi di “procurato allarme” della nostra “intellighenzia” per incendi che non esistono, ma tiene tutti in stato di allerta. Incendiare davvero la rabbia del quarto stato era un tempo ed è oggi pericoloso; si rischierebbe di riattivare la consapevolezza sui mali reali e quindi di perdere i diritti acquisiti da secoli di intellettualismo vuoto e afinalistico, facendo la misera fine del “Re nudo”. Questo è il vero tradimento dei primatisti etici di sinistra verso il Quarto Stato, perfettamente riassunto in epoca di social, nella simpatica ironia della foto ritraente i medici sorridenti mentre pensano alla battuta sul razzismo.

Ho pensato di giocare anch’io un po’…

Quarto Stato. Sinistra e procurato allarme

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.