Il prestigio di chi tutela i diritti umani in prima linea

“Il Garante dei detenuti è nominato direttamente dal Sindaco, con proprio atto, che lo sceglie fra persone d’indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche, dei diritti umani, ovvero delle attività sociali negli Istituti di Prevenzione e Pena e nei Centri di Servizio Sociale…”

http://www.comune.livorno.it/comune/garanti-tutele-dei-cittadini/garante-dei-detenuti

Questo è ciò che campeggia sul sito del Comune di Livorno, il cui sindaco del Pd ha nominato per questo prestigioso ruolo un certo Marco Solimano. Chi è questo signore?  Consigliere comunale Pd dal 2004 al 2009 e presidente dell’Arci. Torna al ruolo di Garante delle persone private delle libertà personali visto che lo ha già ricoperto per sette anni fino al gennaio del 2018. Me che c’è di strano in tutto questo? Assolutamente nulla! Un politico del Pd con esperienza già fatta sul campo, a cui viene affidata una carica di alto profilo sociale e di tutela dei diritti umani. Chapeau! Certo, i diritti umani sono una cosa seria e complicata, ma a volte anche semplice da tutelare. Ad esempio, sarebbe stato decisamente più facile tutelare i diritti di quei 16 ammazzati e 39 feriti, in aggiunta a quelli delle loro famiglie,  prodotti tra gli anni ‘70 e ‘80 dall’organizzazione terroristica Prima linea. Organizzazione che ha contato nel tempo circa mille inquisiti dei quali un numero consistente di condannati in via definitiva per fatti di sangue gravissimi. La vita è strana e proprio uno di quei condannati a 16 anni di carcere, tutti scontati, è diventato proprio il neo garante dei diritti di cui sopra: Marco Solimano, arrestato all’epoca perché appartenente a Prima Linea. È lui, per il Comune di Livorno,  la persona d’indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche, dei diritti umani, ovvero delle attività sociali negli Istituti di Prevenzione e Pena e nei Centri di Servizio Sociale. Sono contento per Solimano  e si può in generale esserlo se un ex detenuto, dopo aver scontato per intero la sua pena, torna riabilitato alla vita normale, anzi dedicandosi ai più deboli e questo lo sostengo con convinzione. Ma i requisiti dettati dallo stesso Comune di Livorno sarebbe il caso di modificarli a proposito del prestigio nel campo dei diritti umani. Quel prestigio per la sinistra di questo Paese, non è uguale per tutti. Immaginate cosa sarebbe accaduto se un qualunque partito di destra avesse fatto eleggere nelle sue liste comunali un ex appartenente ai NAR, riabilitato dopo aver scontato una pena detentiva per terrorismo nero e lo avesse poi fatto nominare garante dei diritti umani, ovvero delle attività sociali negli Istituti di Prevenzione e Pena. Si sarebbero scomodati i Saviano, le Murgia e i Fiano di turno. Padre Fabio Fazio avrebbe dedicato una puntata intera del suo programma democratico (…nel senso del Partito) all’insegna dell’indignazione televisiva, Carofiglio e il suo dubbio amletico sull’essere magistrato o politico avrebbe sproloquiato sulla differenza tra reato ed etica, Floris e la cotonata De Gregorio, con il loro á plombe democraticamente corretto, avrebbero accusato Salvini di rigurgito fascista e il vignettista antifa Vauro avrebbe inscenato una finta rissa con un energumeno rasato a zero con croce celtica tatuata sul gomito. Ma non è accaduto nulla di tutto ciò perché sono tutti distratti solo dai diritti di chi (…a loro insindacabile giudizio) si merita di tutelare i diritti altrui…

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Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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