L’insostenibile leggerezza dell’essere Sardine

Migliaia di persone a Piazza San Giovanni per la manifestazione delle Sardine! Sono contento per l’opportunità di capire finalmente cosa sono e cosa chiedono. Sono diversi giorni che vago inutilmente sul web per cercare una proposta politica del movimento, un manifesto programmatico, un’esplicitazione di un’idea, ma niente. L’unico dato di partenza era ed è ancora l’anti salvinismo pro Bonaccini alle prossime elezioni regionali in Emilia. Qualche giorno fa su La7 Mattia Santori, uno dei leader delle Sardine, anche se nega questa attribuzione, ha dichiarato che avrebbe svelato il programma politico del movimento proprio a Roma alla manifestazione di oggi. 

https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/sardine-mattia-santori-il-nostro-programma-aspettiamo-la-manifestazione-di-roma-05-12-2019-297037.

Ho atteso con ansia e, fiducioso, ho consultato finalmente il Corriere della sera che riportava il titolone: Cos’è e cosa chiede: la storia del movimento

Ma, nulla di fatto! Ampi reportage sulla biografia delle Sardine, (…circa 40 giorni di vita) e sui suoi ideatori, ma nulla sulla proposta politica. E allora mi viene da pensare. Cerco di capire e mi imbatto su una pagina web della Treccani sui movimenti e sugli studi fatti su di essi

http://www.treccani.it/enciclopedia/movimenti-politici-e-sociali_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/

dalla quale noleggio a titolo gratuito alcune considerazioni: Gli schiavi ribelli che sfidarono l’Impero romano rischiavano la morte in caso di sconfitta; i dissidenti religiosi che promossero la Riforma affrontarono rischi analoghi; e gli studenti neri delle università americane del Sud, costretti a sedere a tavoli separati alla mensa, non si aspettavano certo grandi festeggiamenti dai bianchi che li aspettavano fuori, pronti ad aggredirli con bastoni e violenze verbali. Gli attivisti non rischiano la vita né sacrificano il proprio tempo per le attività di un movimento sociale, se non ritengono di avere un buon motivo per farlo…Il denominatore comune della maggior parte dei movimenti è  l’interesse…ciò che distingue un movimento da una semplice manifestazione di protesta è la capacità di sostenere l’azione collettiva contro gli antagonisti.

La Treccani cita  inoltre diverse tipologie di movimenti. Questo sembra il paradigma di quei movimenti cosiddetti espressivi: quelli il cui rapporto con le istituzioni è in fase emergente e improntato all’opposizione. Si tratta di movimenti instabili nella forma e spesso effimeri. Poiché le loro rivendicazioni il più delle volte sono circoscritte a un singolo tema o a una singola campagna, spesso i movimenti come tali scompaiono dopo che le tematiche attorno alle quali si sono organizzati diventano superate. Ancora più spesso, però, dopo la fase di emergenza iniziale, essi mutano il loro carattere passando a una forma più stabile di interazione con le autorità o con le élites. In sostanza stiamo assistendo a un movimento, nato da qualche giorno a Bologna in piena campagna elettorale con una manifestazione anti Salvini, che si dichiara non schierato partiticamente, ma appoggia in Emilia Romagna il candidato PD Bonaccini, ma che però non ha un suo programma politico. Se fossi stato oggi un ventenne e fossi voluto andare in piazza San Giovanni forse non mi sarei accontentato di sostenere un movimento del quale si sa solo da dove è partito, ma non sa dove voglia andare ed eventualmente come ci voglia arrivare. Peraltro lascia perplessi il fatto che l’unica certezza delle Sardine e cioè l’opposizione al populismo e al sovranismo, in particolare della Lega, sia diretto a chi sta oggi all’opposizione. Comunque rimango fiducioso di conoscere al più presto quali siano le idee del nuovo soggetto,  sempre che non sparisca prima, inghiottito da qualche forza politica di sinistra che al posto della formazione delle vecchie scuole di partito sta pensando di svezzare sul campo quattro giovani dal radioso futuro parlamentare.

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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